IL CANTO DELLE SIRENE DIGITALI. Incontro con Piero Benvenuti
Già venticinque anni fa, Zanzotto aveva aveva intuito come l’allora emergente rete avrebbe gradualmente creato una tale dipendenza da connessione digitale da indurre l’umanità ad abdicare dalla fatica di pensare e decidere autonomamente, trasformando la nobile cibernetica nella attuale pervasiva Intelligenza Artificiale dei nostri giorni. L’idea di sostituire la comunicazione terrestre con quella spaziale non è nuova: ipotizzata nel 1945 da Arthur Clarke, l’autore del romanzo “2001: Odissea nello spazio”, si è concretizzata con la rete di satelliti geostazionari, posti a una distanza dalla terra di circa 36mila chilometri, che da decenni trasmettono programmi televisivi e informazioni. Con la rete Starlink stiamo assistendo a un salto epocale: riducendo la distanza dei satelliti collocati nelle cosidette orbite basse, a circa 350-1200 chilometri dalla Terra, la rapidità dell’interconnessione è garantita. Questo però implica che l’area servita istantaneamente dal singolo satellite, che si muove rapidamente in cielo, è molto ridotta e la connessione continuativa richiede una costellazione composta da un grande numero di satelliti che, pur muovendosi, coprano costantemente tutta la superficie terrestre. Di qui l’appellativo mega-costellazioni: Starlink, a regime, sarà costituita da circa 42.000 satelliti di cui più di 6.400 sono già in orbita. Ma quale impatto hanno queste mega costellazioni sulla osservazione astronomica? Essendo collocati in orbite basse, questi satelliti sono soggetti all’attrito atmosferico e dopo alcuni anni decadono bruciandosi al loro rientro con la necessità di essere perennemente sostituiti: quale impatto ha il continuo deposito di questi elementi chimici nell’alta atmosfera? Quali saranno le conseguenze a lungo termine sul delicato equilibrio della nostra atmosfera, sulla sua naturale azione filtrante e, di conseguenza, sul clima? Con l’astrofisico Piero Benvenuti affronteremo queste e altre questioni collegate a questa rivoluzione tecnologica in pieno svolgimento, con l’invito a esercitare il principio di prudenza e imporre una moratoria all’incremento esponenziale dei lanci di satelliti fino a che le conseguenze sull’alta atmosfera non siano state scientificamente valutate.
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- IL CANTO DELLE SIRENE DIGITALI. Incontro con Piero Benvenuti
- 2025-11-12T20:30:00+01:00
- 2025-11-12T22:00:00+01:00
- Già venticinque anni fa, Zanzotto aveva aveva intuito come l’allora emergente rete avrebbe gradualmente creato una tale dipendenza da connessione digitale da indurre l’umanità ad abdicare dalla fatica di pensare e decidere autonomamente, trasformando la nobile cibernetica nella attuale pervasiva Intelligenza Artificiale dei nostri giorni. L’idea di sostituire la comunicazione terrestre con quella spaziale non è nuova: ipotizzata nel 1945 da Arthur Clarke, l’autore del romanzo “2001: Odissea nello spazio”, si è concretizzata con la rete di satelliti geostazionari, posti a una distanza dalla terra di circa 36mila chilometri, che da decenni trasmettono programmi televisivi e informazioni. Con la rete Starlink stiamo assistendo a un salto epocale: riducendo la distanza dei satelliti collocati nelle cosidette orbite basse, a circa 350-1200 chilometri dalla Terra, la rapidità dell’interconnessione è garantita. Questo però implica che l’area servita istantaneamente dal singolo satellite, che si muove rapidamente in cielo, è molto ridotta e la connessione continuativa richiede una costellazione composta da un grande numero di satelliti che, pur muovendosi, coprano costantemente tutta la superficie terrestre. Di qui l’appellativo mega-costellazioni: Starlink, a regime, sarà costituita da circa 42.000 satelliti di cui più di 6.400 sono già in orbita. Ma quale impatto hanno queste mega costellazioni sulla osservazione astronomica? Essendo collocati in orbite basse, questi satelliti sono soggetti all’attrito atmosferico e dopo alcuni anni decadono bruciandosi al loro rientro con la necessità di essere perennemente sostituiti: quale impatto ha il continuo deposito di questi elementi chimici nell’alta atmosfera? Quali saranno le conseguenze a lungo termine sul delicato equilibrio della nostra atmosfera, sulla sua naturale azione filtrante e, di conseguenza, sul clima? Con l’astrofisico Piero Benvenuti affronteremo queste e altre questioni collegate a questa rivoluzione tecnologica in pieno svolgimento, con l’invito a esercitare il principio di prudenza e imporre una moratoria all’incremento esponenziale dei lanci di satelliti fino a che le conseguenze sull’alta atmosfera non siano state scientificamente valutate.
- Quando 12/11/2025 dalle 20:30 alle 22:00
- Dove Auditorium Vendramini
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Contatto
Stefano Bortolus
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- Questo evento è stato segnalato dall'associazione Aladura ODV
Piero Benvenuti si è laureato in Fisica nel 1970 presso l'Università di Padova e ha iniziato la sua attività professionale come Astronomo presso l’Osservatorio di Asiago nel 1970. È stato responsabile scientifico, per l'Agenzia Spaziale Europea, del satellite astronomico IUE e del Telescopio Spaziale Hubble. È stato Presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica e vice Commissario dell'Agenzia Spaziale Italiana. Attualmente è Direttore del Centro IAU per la protezione del cielo e professore Ordinario di Astrofisica delle Alte Energie presso l’Università di Padova dove tiene anche i corsi di “Storia dell’Astronomia” e di “Astronomia” per matematici. È Direttore del Centro di Ateneo di Scienze e Attività Spaziali “G. Colombo” dell’Università di Padova. Si interessa attivamente del dialogo tra Scienza e Teologia. È docente del Corso “Creazione ed evoluzione” presso la Facoltà Teologica del Triveneto di Padova ed è Presidente del Consiglio Scientifico della Fondazione "Scienza e Fede" del Pontificio Consiglio della Cultura, di cui è stato nominato Consultore da S.S. Benedetto XVI. È autore di oltre 150 articoli scientifici e di numerosi scritti divulgativi. Tra i suoi libri recenti sul tema Scienza-Fede: "In saecula saeculorum - Il tempo della fisica e il tempo dello spirito", Pharus Ed. "Contempla il cielo e osserva - Un confronto tra teologia e scienza", San Paolo Ed. "Genesi e Big-bang - Parallele convergenti", La Cittadella Ed. Collabora regolarmente con i quotidiani Avvenire e Osservatore Romano.